venerdì 21 settembre 2012

DIARIO DI BORDO - MARE MOLTO MOSSO!


Ci sono vacanze che ti ricordi per la bellezza dei posti che hai visitato, quelle che si sono distinte per il divertimento, quelle che ti hanno offerto il massimo del comfort possibile e poi quelle che ti hanno costretto ad un viaggio doppio: quello fisico e quello negli scantinati della tua mente. Quasi sempre è un viaggio triplo perchè le emozioni che si fanno sentire come bulldozer (in certi momenti) vengono sempre da odori e situazioni già vissute, e se la nostra percezione all'epoca è stata negativa, non c'è niente da fare, scatta l'allarme interiore!
Per questa vacanza io sono partita con l'allarme che suonava come una band di rockettari per rendere l'idea. Vi è mai capitato?
L'idea iniziale è di andare a rigenerarsi, riposarsi, divertirsi ecc. ecc., ma via via che il giorno “X” arriva monta l'ansia e vorresti non aver mai dato inizio a quella giostra.
Non fate caso ai luoghi comuni per cui “deve essere bello perforza andare in ferie” … Capita a tutti e per motivi diversi che arrivino partenze che non vorresti, o su cui ci sono aspettative eccessive o che sai essere delle “prove”.
La mia vacanza era partita in modalità “incendio attivo – allarme rosso”!!! E non era un gran bel segno …
Ci sono cose che riappaiono o ti crescono dentro d'improvviso, senza che tu te ne accorga, che poi scoppiano per una banalità, mentre siamo distratti da altro; io avevo sottovalutato quella cosa dentro di me finchè ovviamente non mi è esplosa in faccia.
I primi tre giorni sono stati un inferno e mi sono lasciata sommergere completamente dalle emozioni negative, mi sono lasciata soffocare dall'angoscia e sono sprofondata nelle mie personalissime sabbie mobili. Avrei potuto scegliere a quel punto di rendere la vacanza di mio marito un incubo ed invece non l'ho fatto perchè ho pensato che fosse giusto che un problema mio me lo dovessi vivere senza rompere le scatole a nessuno.
STARCI DENTRO! Questa era la parola d'ordine … ci devo stare dentro e per davvero se voglio capire. Niente voli pindarici, niente fantasie, nessuna colpa da attribuire ad altri … Vivere nella responsabilità della propria vita.
E dopo tre giorni, come Lazzaro, come Gesù Cristo … dopo tre giorni ho iniziato ad intravedere la luce, a risentire la voce del cuore, a vedere le cose con occhi nuovi.
Tre giorni nelle caverne, tre giorni a guardare gli scheletri, a parlare con i fantasmi che non se ne vogliono andare, ad ascoltare i propri dèmoni che continuano a torturarti … tre giorni per rinascere a qualcosa di nuovo.
È difficile stare dentro a qualcosa che fa tanto male e tre giorni, quando sembra che ti manchi anche il respiro, sembrano un'eternità, ma è l'unica soluzione possibile per capire davvero, per trovare la fonte di quello che nella vita “crea morte” dentro di noi, senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Alla fine di quei tre giorni mi sono accorta di aver consolato il mio Io bambina che stava lì in disparte, spaventata e in silenzio ... ero talmente occupata dal "togliere" da non riuscire a vedere quello che invece era da accogliere, da rassicurare, da coccolare: in quel buio interiore, lei e io siamo rimaste abbracciate finchè non è spuntato nuovamente il sole.
“Avrò risolto stavolta?” Questa è la domanda che ci facciamo dopo. “Sarà finita questa tortura?” Forse sì, forse no … non mi faccio più condizionare dalle maledette aspettative, però dai … se non altro stavolta ho dato una bella ramazzata e ho tolto le ragnatele … qualche altro scalino con lei per mano l'ho fatto ... a qualcosa sarà pur servito!!!


martedì 4 settembre 2012

AL DIAVOLO CHI DECIDE COME DOBBIAMO ESSERE ...

Chi decide la nostra bellezza?
Chi decide quando e come dobbiamo sentirci in pace con noi stesse?
Nonostante tutti i ripetuti richiami a quello che è sempre stato il vero modello femminile, ovvero"morbido", ancora siamo vittime di un clichè che ci vorrebbe obbligare ad essere in un altro modo: magrissime, bellissime, giovanissime e fighissime. 
Questo è il mondo della moda, della cosmesi, della chirurgia estetica ... del glamour.
Ma cosa significa "galmour"? La parola che oggi ha assunto il significato di "affascinante", in passato voleva indicare "l'inganno" cioè il rimanere attratti da qualcosa fatto di sola apparenza; qualcosa di ammaliante, di seducente ma che non ha nessuna consistenza reale! Insomma un incantesimo malefico ...
E questo è quello che fa il mondo del "glamour"! Attira le persone (donne in prevalenza ma oggi anche uomini) a tutto ciò che luccica e che brilla ma che oro non è.
Questi imperi commerciali, questo mondo di sapientoni in materia di eleganza, è dominato da 10 o 15 capoccia, in prevalenza uomini, che non amano affatto la donna per come è sempre stata ma che cercano, da sempre, di trasformarla in un "maschietto" senza curve. Il perchè ce lo possiamo anche immaginare ... 
Quello che fa imbestialire è che noi ci siamo dentro fino al collo e ci facciamo ancora ammaliare da questo inganno senza opporvi nessuna resistenza. L'unica cosa che riusciamo a fare è soffrire, arrabbiarci o vergognarci della nostra "inadeguatezza" perchè così cercano di farci sentire: sbagliate, goffe, brutte e penose. 
Ma sono davvero loro che possono decidere come deve essere una donna che ha fascino? E sono davvero loro che possono dirci come deve vestire una vera donna? Quale taglia deve portare? Come può essere elegante? No ... il fascino non è una cosa che si compra in una boutique! Il fascino è qualcosa che si coltiva dentro se stessi, prendendosi cura della propria anima. 
Io sarò tanto più affascinante quanto più sarò sicura di me stessa; il mio fascino aumenterà nella misura in cui saprò accettare le mie curve, le mie rughe e le trasformazioni del mio corpo.
Sarò affascinante quando saprò amarmi e accettarmi e diventare quindi consapevole di tutte le mie potenzialità, ivi compreso il mio eros.
Per mandare a quel paese questi sapientoni basterebbe farselo da sole l'armadio! Cucendosi da sole i vestiti e andando a testa alta ogni volta che li indossiamo ...
A loro resterebbe solo di cucirsi la bocca e anche qualcos'altro ... il cosa lo lascio alla vostra fantasia!!! 

Lucia Aquilù Padovani