E quando finalmente sei di fronte a tutte le tue miserie, le tue paure, le tue fragilità ... e quando i muri che hai erto a difesa del tuo nido sono stati abbattuti, ti senti praticamente liberata.
E' la resa incondizionata che pacifica, perchè non devi dimostrare più niente, perchè non c'è più niente per cui valga la pena di attaccare.
Potersi dire, finalmente, che è vero, che ho odiato la mia stessa femminilità, che non sarei mai stata capace di accogliere una vita perchè ho avuto il terrore di essere la fotocopia di una madre, che una parte di quella bambina è morta tanto tempo fa, che ho perduto tutto per la paura di sentirmi dire un "no" ... mi libera. Il dolore mi sembra quasi ingestibile, ma questo è quello che sono.
Mi posso domandare mille volte perchè ... perchè ho avuto un percorso così accidentato, perchè non ho avuto nessun punto di riferimento femminile che mi strutturasse come donna, perchè nella violenza son rimasta sola, ma son tutte domande inutili. Questo è quello che è successo e forse l'unica risposta sta nel mio karma di vita. Credere in quello è l'unica consolazione.
Quando sai che hai avuto così tanta paura di essere abbandonata da aver provocato tu stessa gli abbandoni, il vuoto che senti improvvisamente ha un senso. Si colma da solo.
Mi hanno detto che devo buttare fuori la rabbia ... ma si può dar voce alla rabbia di una vita? Non so come fare. So che se la lasciassi andare diventerebbe un fiume di lava in piena che brucerebbe tutto e so che se la tengo ancora dentro implodo definitivamente. Mi hanno consigliato di scrivere ... di scrivere la mia storia, ma di fronte a certe cose le mie mani si bloccano e non riesco ad andare avanti. Col tempo ... con calma, magari ci riuscirò.
Ora sento il bisogno di stare in questa consapevolezza, qualcosa di nuovo e di "purificato" in cui posso dirmi: "Ti perdono, perchè non potevi sapere, non potevi capire e non sapevi agire diversamente."
Ho dato tanto amore, sempre nella maniera sbagliata, sempre con l'ansia di non essere corrisposta, sempre senza darlo a me stessa. Mi dispiace immensamente, ma so, ad onor del vero, che non sapevo fare che questo. Cercare l'amore disperatamente per poi scappare, o ritirarmi in me stessa, prima che mi venisse tolto o che io avessi questo sentore, è diventato un modo di vivere.
So di avere dentro una forza incredibile, che la Vita mi ha voluto dare, una forza che diventa una nuova spinta, ogni volta, e che ogni volta mi vede rinascere come un'araba fenice dalle proprie ceneri.
Tutto il senso della mia vita, alla fine, sta in quello che faccio ... aiutare le persone.
E' buffo! In questo momento mi viene da ridere e da piangere perchè se avessi aiutato un centesimo me stessa quanto ho aiutato gli altri, adesso sarei una donna con un potere infinito, ma credo anche che questo potere me lo dovessi conquistare e che non si può passare da una porta di crescita spirituale senza superare delle prove dure.
Sento perciò il bisogno di accettare tutto ... tutto quello che mi è successo, tutta la mia inadeguatezza, la mia disperazione, il mio dolore, la mia rabbia, il mio vuoto ed il mio senso di solitudine. E' l'unico modo che ho per salvare me stessa.
Sono certa che in questo "dare", da oggi in poi, ci sarà molto di più di quanto ci sia mai stato e che questo lenire il dolore degli altri, davvero e consapevolmente, possa oggi concretamente lenire il mio.
Una donna nuova, una Madre nuova, una persona nuova, che sta cercando di lasciare dietro di sè il peso del passato e di tutti gli schemi comportamentali che l'hanno lasciata sempre "offesa".
Non voglio più essere "piacevole" o "accettabile" ... e questo significa che resterà solo quello che ho chiesto: Amore e Gioia ... il resto rimarrà dietro di me.
Il brutto anatroccolo si sta per trasformare in cigno!
E' la resa incondizionata che pacifica, perchè non devi dimostrare più niente, perchè non c'è più niente per cui valga la pena di attaccare.
Potersi dire, finalmente, che è vero, che ho odiato la mia stessa femminilità, che non sarei mai stata capace di accogliere una vita perchè ho avuto il terrore di essere la fotocopia di una madre, che una parte di quella bambina è morta tanto tempo fa, che ho perduto tutto per la paura di sentirmi dire un "no" ... mi libera. Il dolore mi sembra quasi ingestibile, ma questo è quello che sono.
Mi posso domandare mille volte perchè ... perchè ho avuto un percorso così accidentato, perchè non ho avuto nessun punto di riferimento femminile che mi strutturasse come donna, perchè nella violenza son rimasta sola, ma son tutte domande inutili. Questo è quello che è successo e forse l'unica risposta sta nel mio karma di vita. Credere in quello è l'unica consolazione.
Quando sai che hai avuto così tanta paura di essere abbandonata da aver provocato tu stessa gli abbandoni, il vuoto che senti improvvisamente ha un senso. Si colma da solo.
Mi hanno detto che devo buttare fuori la rabbia ... ma si può dar voce alla rabbia di una vita? Non so come fare. So che se la lasciassi andare diventerebbe un fiume di lava in piena che brucerebbe tutto e so che se la tengo ancora dentro implodo definitivamente. Mi hanno consigliato di scrivere ... di scrivere la mia storia, ma di fronte a certe cose le mie mani si bloccano e non riesco ad andare avanti. Col tempo ... con calma, magari ci riuscirò.
Ora sento il bisogno di stare in questa consapevolezza, qualcosa di nuovo e di "purificato" in cui posso dirmi: "Ti perdono, perchè non potevi sapere, non potevi capire e non sapevi agire diversamente."
Ho dato tanto amore, sempre nella maniera sbagliata, sempre con l'ansia di non essere corrisposta, sempre senza darlo a me stessa. Mi dispiace immensamente, ma so, ad onor del vero, che non sapevo fare che questo. Cercare l'amore disperatamente per poi scappare, o ritirarmi in me stessa, prima che mi venisse tolto o che io avessi questo sentore, è diventato un modo di vivere.
So di avere dentro una forza incredibile, che la Vita mi ha voluto dare, una forza che diventa una nuova spinta, ogni volta, e che ogni volta mi vede rinascere come un'araba fenice dalle proprie ceneri.
Tutto il senso della mia vita, alla fine, sta in quello che faccio ... aiutare le persone.
E' buffo! In questo momento mi viene da ridere e da piangere perchè se avessi aiutato un centesimo me stessa quanto ho aiutato gli altri, adesso sarei una donna con un potere infinito, ma credo anche che questo potere me lo dovessi conquistare e che non si può passare da una porta di crescita spirituale senza superare delle prove dure.
Sento perciò il bisogno di accettare tutto ... tutto quello che mi è successo, tutta la mia inadeguatezza, la mia disperazione, il mio dolore, la mia rabbia, il mio vuoto ed il mio senso di solitudine. E' l'unico modo che ho per salvare me stessa.
Sono certa che in questo "dare", da oggi in poi, ci sarà molto di più di quanto ci sia mai stato e che questo lenire il dolore degli altri, davvero e consapevolmente, possa oggi concretamente lenire il mio.
Una donna nuova, una Madre nuova, una persona nuova, che sta cercando di lasciare dietro di sè il peso del passato e di tutti gli schemi comportamentali che l'hanno lasciata sempre "offesa".
Non voglio più essere "piacevole" o "accettabile" ... e questo significa che resterà solo quello che ho chiesto: Amore e Gioia ... il resto rimarrà dietro di me.
Il brutto anatroccolo si sta per trasformare in cigno!