mercoledì 22 ottobre 2014

Ode alla mia trippa ...

Voglio scrivere un'ode a te, che sei sempre in fermento, che ti gonfi, che brontoli, che sbuffi maleducatamente, che non hai pace e non ne dai, che ti contorci come un serpente ... ma quanta roba ruminerai?
Povera pancia mia, che ti senti anche bruttina, fuori moda, per niente apprezzata e sempre giudicata da me!
Certo che se guardo le antiche sculture, le foto delle mie nonne e anche quella di mia madre mi accorgo che, per millenni, la "trippa" è stata assoluto simbolo di femminilità ... era considerata bellezza, salute e sensualità.
Oggi invece devono essere tutte piatte e compresse, altrimenti son vergognose, tutta robaccia in più da nascondere. E così ... basta che ne hai un po' in eccesso che, giù partono i camicioni, i maglioni larghi ed i vestiti scampanati.
Come stava bene la Venere di Botticelli, che si sentiva bella a tal punto da posar nuda con la sua pancetta, di cui andava fiera!
A differenza nostra, gli uomini con la pancia, fanno tenerezza, o fanno molto "commendatore" ... Quindi, mentre loro vengono chiamati "orsacchiotti", noi veniamo appellate "balene" e, con tutto il rispetto per il mitico cetaceo, non è lo stesso paragone!
Ma la pancia, care signore, è ciò che siamo davvero, è il nostro primo cervello, quello che contiene il nostro inconscio, il nostro intuito, la nostra vera identità e la verità di noi stesse.
La paura, la gioia, l'innamoramento ... sono emozioni che sentite tutte lì, nella pancia, e se la denigrate, schiacciate o canzonate ... denigrate, schiacciate e canzonate voi stesse, la vostra magia e la vostra creatività.
Vogliategli bene alle vostre pance, cambiate la moda, andatene fiere, perchè ci vogliono fare diventare come manichini e lo siamo state abbastanza.
E allora sai cosa? Voglio amarla questa pancia, come non ho mai fatto. Voglio metterla in evidenza senza vergogna, come fanno le donne gravide e se qualcuno mi dovesse dire: "O che sei incinta?", gli voglio rispondere: "Sì, aspetto me e conto di partorirmi libera, felice e senza tanti perchè!"


mercoledì 1 ottobre 2014

ANGELO CUSTODE

Oggi si festeggiano gli "Angeli custodi", figure eteree che ci accompagnano per tutta la vita, in genere, nella nostra totale indifferenza.
Credere di avere un "messaggero", un amico, un compagno che non ti abbandona mai, è un sostegno, è un aiuto che riempie il cuore; è qualcuno a cui puoi sempre rivolgerti quando sei disperato o hai bisogno di un consiglio. 
Oggi come oggi, ormai decaduto a statuina e immagine new age, l'angelo è considerato solo un'illusione, una fantasia infantile, nè più nè meno come le fate e tutti gli spiriti elementari della terra. 
Io credo a tutti ... Credo che esistano degli angeli custodi della Madre Terra che fungono da suoi messaggeri e credo negli angeli custodi di Padre Cielo, con la stessa funzione. 
Credo che non siamo mai soli, anche se ormai ci è stato insegnato che lo siamo, anche se ormai non crediamo più in niente se non a quello che possiamo toccare con mano.
Gli induisti ci insegnano che tutto quello che possiamo vedere è "illusione" e che la realtà sta proprio in quell'"oltre" che è intangibile. E' una scelta ... è sempre una questione di scelte!
Ed io ho scelto di crederci, anche perchè la sento questa presenza e non voglio più negarlo. Quando io sono disposta a sentirlo, lui si fa sentire da me ed è bellissimo.
Per questo oggi vi voglio regalare la mia personale preghiera al mio Spirito Guida ... Spero che vi sia utile.

A te che sei la mia guida
e che ogni giorno mi assisti
io rivolgo questa piccola preghiera.
Tu che puoi entra nel mio cuore
e parlami dell'Amore Assoluto
quello che tu conosci nel profondo,
quello che ti chiede di assistermi.
Spargilo in me come se fossi terra
coltivalo e annaffia di pace la mia coltre arida,
aiutami a togliere i macigni e i sassi
e tutte le erbacce che mi soffocano
affinchè il seme eterno possa fiorire,
affinchè il mio fiore possa sbocciare.
Aiutami ad affondare le radici nella vita
per compiere il mio destino
e per apprendere i segreti dell'Universo
quelli che aiutano ad essere liberi.
Insegnami a farmi Figlia della divinità
che in me palpita vigorosa
perché da sorgente io possa diventare fiume
e da fiume mare
e da mare oceano
per far rinascere infine
la terra e il cielo nell'anima mia.
Cammina al mio fianco e parlami senza sosta
perché io non sono mai stanca di te.
Sostienimi quando cado
portami verso la luce quando è buio
riaccendi il mio fuoco quando mi spengo
e fammi sorridere nel pianto.
A te mi affido,
tienimi per mano
e carezzami con indulgenza
quando mi perdo nel rancore.
Grazie per gli abbracci amorevoli
che elargisci alle mie angosce
grazie per la gioia e la meraviglia,
grazie per la dolcezza e la saggezza
e che questo grazie duri finchè
non ti rincontrerò di nuovo amico mio!



giovedì 7 agosto 2014

HO CAPITO ... 

In questi ultimi tempi, direi dopo un'annata difficile e tormentata come non mai, ho capito alcune cose, che voglio ed ho bisogno di condividere …
Ho capito che il mio destino è quello di aiutare le persone, di sostenerle finchè non raggiungono un traguardo, ma che non posso attaccarmi a loro, perchè da lì inizieranno il loro percorso ed io devo imparare a salutarle …
Ho capito che in cambio il Cielo mi offrirà altre persone che mi aiuteranno quando sarò in difficoltà, ma che non potrò attaccarmi nemmeno a loro, perchè ad un certo punto dovranno riprendere il loro cammino …
Ho capito che attraverso questo aiutare io imparo ad aiutare me stessa, perchè partecipo ai loro dolori, alle loro paure e allo smarrimento che sentono e quindi usufruisco anche delle possibilità e delle soluzioni …
Ho capito che devo scegliere con chi stare e che mi devo allontanare dalle persone che mi fanno star male, con cui non condivido l'approccio umano, anche quando questo è tanto doloroso …
Ho capito che ci sono persone che devono per forza cercare dei “secondi fini” in tutto, anche quando questi non esistono, perchè sono abituate a vedere il male ovunque e perchè non sono abituate a credere che esiste la gioia del dare senza pretendere niente …
Ho capito che devo essere estremamente grata per tutto quello che mi viene dato: fiducia, affetto, aiuto, sostegno, ma che le cose non restano mai uguali a se stesse, come le persone, come noi stessi e che si devono accettare i cambiamenti …
Ho capito che si vuole ostinatamente, in certi casi, credere all'amicizia o all'amore, anche quando non lo sono, anche quando ci sono mille segnali di fronte ai quali si resta ciechi, sordi e muti, perchè le aspettative sono sempre quelle: di avere quel tanto agognato affetto e quella gratificante esaltante attenzione chiamata “considerazione” … e ho capito, a questo proposito, che sono loro, le aspettative, le voragini interiori, le ferite che non hai ancora curato, le vere trappole mortali in cui rischi di rimanere strozzato, perchè poi succede quello che deve succedere e ci stai male da morire …
Ho capito che si deve parlare il meno possibile, perchè le troppe parole confondono, mentre i gesti sono quelli che contano …
Ho capito fino a che punto fanno male le “chiacchiere”, quelle che subisci, quelle che puoi fare anche scherzando e quanto dividano le persone, quanto creino fraintesi ed immagini sbagliate …
Ho capito che di fronte ai dolori e agli sbagli sono in tanti a giudicare ed a scappare e chi resta lo fa perchè ha bisogno di condividere, perchè ha provato quel male sulla sua pelle e quindi deve capire qualcosa insieme a te …
Ho capito che la vita va accettata per quello che è, che dobbiamo accettarci per quello che siamo e per quello che siamo in grado di fare in quel momento, ma che mai e poi mai dobbiamo perdere di vista l'amore ed il rispetto per noi stessi …
Ho capito che la solitudine può essere una vera benedizione se la usi per conoscere ed ascoltarti, senza ubriacarti di altre parole o cose inutili …
Ma ho anche capito che l'indifferenza è terribile, che può diventare maleducazione, perfino cattiveria e che le persone hanno bisogno solo di un gesto di affetto o di una parola buona che li faccia sentire visibili …
Forse vi sembrerà un resoconto triste, ma non lo è … perchè se accetti tutto quello che sei e che sai di essere, se accetti le sfide della vita come prove e non come ostacoli, se accetti i tuoi dolori e tutti i tuoi grandi limiti, se capisci che niente è eterno, se capisci che puoi aiutare solo chi vuole essere aiutato e che il tuo compito è unicamente quello di essere lì, a fare il tuo lavoro con tutta la dedizione possibile, se sai che in questo fare farai anche per te, alla fine riesci a sentire dentro, una grande inesauribile pace!
Io son qui e lotto in maniera diversa adesso, con la consapevolezza che se usi amore con le persone, questo amore torna e si moltiplica, se usi arroganza, prepotenza e maldicenza, questo male ugualmente si propaga come un veleno buttato nel terreno, un veleno che prima o poi avvelena tutto e tutti.
L'unica cosa che so fare è questa: ascoltare, dare una parola di conforto, cercare insieme agli altri delle soluzioni, scovare i talenti, individuare degli obiettivi, tentare di arrestare i processi malefici che ci dividono dentro.
Ogni giorno è differente, ci saranno sempre persone nuove, qualcuna di loro guarirà qualcosa, alcune non guariranno niente, qualcuna sarà grata, alcune ti dimenticheranno … ma se faccio tutto con amore, l'amore sarà al centro di tutto e questa è l'unica spirale in cui voglio essere ingollata!


domenica 22 giugno 2014

LETTERA A ME STESSA

Per quanto sia consapevole del fatto che in tanti interpreteranno questa "lettera" come il frutto di una mente malata, il mio intento è quello di invitare ognuno di voi a fare una riflessione profonda, di mettervi in ascolto del vostro Sè più saggio, di fermarvi e di cercare La Risposta ... Potete anche pensare che sono pazza, va bene lo stesso. Questo resta comunque l'esempio di come possiamo parlare a noi stessi e di come possiamo entrare in contatto con quella parte di noi a cui non diamo mai voce, nè attenzione. 
Alla fine della "famosa" vacanza, la penna mi è partita da sola ed ho scritto a me stessa. Era il mio Sè che parlava a me ... non è schizofrenia, nè sdoppiamento della personalità, è solo il resoconto di quello che avevo capito ed è un buon esercizio che aiuta a prendersi cura della propria vita, che spesso maltrattiamo fino all'impossibile.
Doveva restare una cosa riservata, ma poi ho pensato che potrebbe essere di aiuto a tante persone ... Del resto uno degli ostacoli che devo superare è la paura del giudizio degli altri e allora prendo a picconate questa porta ... è la cosa migliore da fare. Chi avrà mente e cuore aperti capirà, chi vorrà restare nella razionalità e nel conformismo, la condannerà e mi metterà un'ideale camicia di forza, in quanto vittima di un palese delirio di onnipotenza. In questo momento sono della convinzione che essere "fuori dalla normalità" sancita, che ci vuole tutti soldatini lamentosi e frustrati, sia una fortuna, perchè a me, aver fatto sempre la brava, la buona e la persona "accettabile", ha portato solo dolore.
Buona lettura a chi ne ha voglia!

Cara Lucia,
che tu sei una persona a cui piace complicarsi la vita lo sappiamo.
Cose semplici, una vita “normale” ed obbiettivi raggiungibili in tempi decenti non fanno per te.
Secondo me hai bisogno di troppa adrenalina e soprattutto di “sofferenza” … o se ce ne distaccassimo un po'?!?!
In questi giorni hai potuto verificare che puoi vivere bene anche senza, che la “quiete” non è inattività ma “ascolto”, e questo ti ha dato pace al cuore, una pace che ti ha commossa, che ti ha riempita di bene e di amore per tutti, anche per te!
È in questo spazio infinito che hai trovato tutto, che hai “capito” tante cose: cosa vuoi davvero, cosa ti manca, di cosa hai bisogno e perchè ti senti così frustrata in certi momenti da diventare “aggressiva”.
Sei in ansia, ma è normale, perchè senti che deve avvenire IL CAMBIAMENTO, che non è un cambiamento qualsiasi, ma quello più importante, quello radicale.
E sei lì che ti domandi: Ce la farò? Ci riuscirò? Cosa ne sarà di me e di quello che ho costruito?
E chi lo sa? Resta allora solo IL PASSO, e anche questo non è un passo qualsiasi, ma quello della fede, della fiducia in un bene superiore che aggiusterà tutte le cose, se tu ci crederai.
Devono sparire alcune cose e ne devono essere aggiunte altre. Deve sparire il senso del controllo, l'esagerato senso del dovere, la paura del domani, la paura dell'abbandono. Resterà quello che deve restare, se ne andrà quello che deve andare. Del resto è la risposta alle tue preghiere. Lo hai chiesto tu!
Che tutto quello che non è amore e non è fatto di amore mi abbandoni, non lo voglio più!” Te lo ricordi?
Non c'è dubbio che devi aggiungere gioia, un cuore entusiasta e tanta pazienza.
L'impazienza, le cose fatte e volute di fretta non portano a niente di buono, portano solo altro caos.
Lo so che ti sembra di non avere tempo … benedetto tempo ... eppure lo sai che esiste solo un tempo: questo! Il momento che stai vivendo adesso ed hai potuto constatare quanto sia infinito. Lo hai sentito dentro di te, quando hai continuato a ripeterti: “Sono qui, sono ora” e ti sei lasciata trasportare dal vento, dalle onde, dalle nuvole che c'erano in cielo e dal canto dei passerotti … era un mondo infinito ed un tempo sconfinato. Eri lì, eri in ogni cosa che ti circondava ed in ogni persona che conosci. Hai potuto ascoltare i pensieri di chi era lontano, sapevi perfino chi ti stava pensando e chi no. Lo sentivi dentro di te. Sai anche che ognuno ti ama a modo suo: alcuni lo fanno in un modo che non capisci, in un modo che ti risveglia antichi dolori, ma non c'è persona che non ti voglia bene. Ora lo sai!
C'è un mondo d'amore dentro di te e fuori da te e chi non lo sente, chi non lo capisce, chi lo giudica, è solo annebbiato dalla paura di un'energia che non conosce, che lo spaventa perchè è forte come un tuono.
Lo Spirito d'Amore, in cui credi, ti chiede solo di mettere i tuoi doni a disposizione degli altri, perchè essi sono per la tua felicità ma anche per la loro.
Dov'è finita quella bambina così buffa che faceva ridere tutti? Dov'è finita quella sua capacità di esternare emozioni e sentimenti con tanto entusiasmo?
È stata sotterrata dalle paure, dai rimproveri, dalle critiche … ma oggi sai che te ne puoi liberare e che puoi essere libera!
Non ci sono nemici intorno a te, al massimo ci sono persone smarrite, spaventate anche più di te.
Puoi decidere di restare incatenata alle loro paure e alle tue, o puoi decidere se aiutare te stessa e loro a venirne fuori. È sempre una questione di scelte. E si sceglie anche quando non si sceglie.
E va bene anche così … ma questo non ti renderà felice perchè saranno gli altri e le loro energie a scegliere per te.
Cosa ti manca di più? Scrivere? E allora scrivi …
Che cosa puoi aggiungere in questo scrivere? La gioia, la tua creatività, della sana autoironia? Sono già dentro di te queste cose: usale!
Trasmettile in ogni modo possibile a chi ti circonda, coinvolgili, motivali, attivali. Una volta innescato il meccanismo, sarà questa la nuova droga, questo lo stimolo, e tutto acquisirà un significato diverso.
Non farti ingannare. 
Gesù non era un orco, non era un dogmatico e non sopportava i moralisti. Il suo carisma stava nella gioia e nell'amore che metteva in ogni cosa, che dava alle persone che incontrava, proprio a quelli che erano “diversi”.
PORTA GIOIA, PORTA GIOIA, PORTA GIOIA … Il resto verrà da sé!


sabato 31 maggio 2014

PARTIRE E' COME MORIRE ...

Partire è un po' come morire ... perchè?
Lo dichiaro: io ho sempre avuto paura delle partenze, mi hanno sempre messa in agitazione. Quando devo prendere l'aereo poi, non ne parliamo! Mi agito il triplo ... Stare in quella scatoletta chiusa mi fa sentire un leone in gabbia ...
Mi hanno sempre trattata da matta per questo, perchè tutti vogliono "partire" ... e più vanno lontani, più sono contenti. Fare vacanze "vicino", o nella propria nazione, è diventato fuori moda e le persone arrivano perfino a fare i debiti per poter dire che sono andati agli antipodi del mondo. 
Oh ... io non ci tengo. Per me vanno bene anche quelle tranquille e mi rilassano di più. 
Mi sono sempre sentita strana per questo (e per parecchie altre cose), una persona che non sapeva apprezzare certe opportunità, perchè tutti mi dicevano che "non è possibile essere disinteressati ai viaggi"!
Ma dove sta scritta questa cosa? 
Che dogma sarebbe mai questo?
Sinceramente credo di essere parecchio regolare nel dire che non ci tengo poi così tanto. Prima di tutto perchè "tutto il mondo è paese" e poi perchè il Mondo che cerco è dentro di me, mica fuori!
Forse sono davvero strana, o forse sono sciamanica, ma io la sento così. Il Mondo di cui vorrei conoscere tutta la mappa sta dentro di me e ci sono ancora tantissimi paesi sconosciuti che non ho potuto esplorare, foreste che sono ancora vergini, mari che non sono stati solcati, terre che non sono state attraversate, lingue che non ho ancora imparato, vette e strapiombi che mi devono ancora mozzare il respiro.
L'essere umano è sempre stato stanziale, per secoli e millenni. Solo in tempi recenti è diventato avventuriero e, credo di dire una cosa accettabile, quando sostengo che, per tanti, non si tratta di scoprire qualcosa di nuovo, ma di dover avere qualcosa da raccontare. Sennò che gusto c'è?
L'essere umano primordiale quando partiva era per commercio, disperazione, guerra o fame, non per divertimento, erano rari coloro che andavano "alla scoperta" e nel nostro DNA primitivo è più sensato percepirlo come un senso di abbandono che come un'avventura.
Magari sono solo le mie fottute paure, però credo che per molti, questo "viaggiare" sia parecchio legato al coprire dei vuoti, al non ascoltare il richiamo della propria terra interiore. 
Comunque, voglio essere sincera ... in ogni posto in cui sono andata ho trovato qualcosa, ma non era del luogo, era dentro di me. Dovendo arrestare il solito tran tran, la consueta corsa quotidiana, ho imparato, ovunque mi trovassi, ad ascoltare quel sussurro interiore che mi diceva: "cerca in te, non ti fermare!" 
Belle le foto, sono un bel ricordo ... ma mi fa incazzare il fatto che non posso fotografare i miei stati d'animo, le mie scoperte, quell'incredibile mondo interiore che a momenti mi porta in cielo ed altri sotto terra.
Non sono un'esploratrice? Altro che! Sono anche speleologa, sono perfino astronauta ... è solo una questione di punti di vista!
E allora che questo viaggio mi porti alla scoperta di qualcosa di nuovo e straordinario ... 

p.s.: ricordatevi di me!



domenica 4 maggio 2014

Accettazione ...

Ci sono rapporti che non si risolvono mai. Sfociano in niente e non sai darti pace per questo, non ne capisci il motivo. 
Riguardano persone che ami profondamente, ma con le quali non riesci a comunicare. Ci hai provato mille volte ed ogni volta è stato un fiasco. Passa il tempo, passano le stagioni e continui a sperare che qualcosa possa cambiare, che accada il miracolo e che tu possa avere un'illuminazione, che tu possa sfogliare quel dizionario magico che decodifichi lingue sconosciute, che tolga la barriera di sordità ... ma non succede nulla di nuovo.
E' come rimbalzare su un muro, è come se ci fosse una massiccia lastra di ghiaccio cristallizzato che ti consente di vedere la persona dall'altra parte, ma non te la fa "toccare" ... ti fa vedere che muove le labbra, ma tu non la "capisci" e lei non capisce te. Nemmeno vede chi sei. 
Vede riflessa in quella specie di vetro se stessa, mentre tu sei oltre. Vede due immagini e si confonde, perché non capisce più chi dei due si sta muovendo e chi sta parlando. 
Vorresti avere un piccone per poter spaccare quella lastra, ma non ce l'hai e allora resti lì ad urlare, sperando che le tue grida possano, un giorno, creare almeno una fessura in cui potrai sussurrare a quel cuore, all'anima dell'altra persona, tutto il bene che vorresti si realizzasse. 
Ma i giorni passano e non accade niente.
Hai provato a scavalcarlo quel muro, hai provato a cercarne la fine, hai tentato di trovare un varco da qualche parte, ma poi ti sei arresa. Hai appoggiato le mani su quel muro trasparente, sperando che anche l'altra parte facesse lo stesso, ma non è accaduto nemmeno questo. 
E allora senti rabbia, rancore, disperazione, perchè non riesci a capirne il motivo, perchè vorresti raggiungerla ma non sai come fare. E con chi ti arrabbi? Con tutto. Con quella lastra di ghiaccio, con la persona che sta dall'altra parte che pensi non faccia niente per risolvere il problema, con il destino che vi ha messo di fronte senza potervi raggiungere, con i pregiudizi e l'ottusità! 
Vorresti un incendio che facesse sciogliere il gelo e che bruciasse tutto, perfino te stessa! E resti lì piantata, mentre diventi sempre più gelida, mentre il freddo ti entra perfino nelle ossa. 
Pensi anche al giorno in cui quella persona non ci sarà più, o non ci sarai più tu, e pensi al rimpianto che proverai, alla disperazione che sentirai per non essere riuscita a risolvere quel dolore, per non essere riuscita a farti capire ed a capire.
Non riesci a rassegnarti, non ce la fai, e allora senti anche l'odio per la tua impotenza e per tutto il resto, per tutti quanti.
A volte, però, non resta che "accettare" ... accettare che ci sono relazioni che vanno così e che non c'è una lezione in particolare da imparare se non quella di accettare e basta. 
I grandi maestri spirituali dicono che l'accettazione è il principio dell'amore e che quando sai accettare quello che accade sai anche vivere più sereno ... sai lasciare andare. 
Forse è solo l'accettazione che può far sciogliere qualsiasi ghiacciaio, che può rompere le catene dell'attesa e che può farci valicare qualsiasi muro. 
Un giorno imparerò ad accettarlo ...

Non devi cercare di fare in modo che le cose vadano come vuoi, ma accettare le cose come vanno: così sarai sereno.
Epitteto 

sabato 19 aprile 2014

LE DONNE E LA RESURREZIONE



Provengo da una stirpe di donne dure come l'acciaio, donne che non si sono mai arrese, anche di fronte agli orrori più grandi, perfino di fronte alle violenze più atroci. 
Loro non si sono mai potute concedere il lusso di farsi travolgere dalle emozioni, sicuramente le vivevano, le sentivano, ma la sopravvivenza, la dignità, le necessità, i figli ... tutte queste cose avevano la precedenza assoluta.
La lotta delle mie antenate si poteva tradurre con queste parole: "domani mi alzerò ed andrò avanti ancora ... e ancora ... e ancora ..." perfino quando mi butteranno nel mezzo di una strada perchè sono incinta, perfino se mi strapperanno dalle braccia la mia creatura perchè illegittima, perfino se mio marito mi piccherà a sangue, perfino se mi ruberanno i soldi che mi servono per crescere i miei figli orfani di padre, perfino se dovrò andare in Africa a fare il medico perchè una donna qui non ce la vogliono, perfino se dovrò fare la prostituta perchè mi hanno lasciata sola, perfino se i tedeschi mi frugheranno sotto i vestiti, senza accorgersi che ho delle pistole nel cesto della frutta ... Loro certo non hanno avuto il problema della cellulite, o dei vestiti fuori moda, o delle rughe che si mostrano nel tempo. Non hanno avuto nemmeno la voglia di fare chiacchiericci o di guardare se l'erba del vicino era più o meno infestata di erbacce ... perchè dovevano cercare di VIVERE! 
Queste donne, a volte silenziosamente, a volte con gesti clamorosi che chiedevano giustizia, a volte con rabbia e a volte con coraggio ... non hanno mai mollato la presa, perchè credevano in qualcosa e rinascevano ogni giorno, trovando la forza dell'amore dentro il loro cuore.
Io non mi riterrei nemmeno degna di legargli i lacci delle scarpe, se fossero ancora in vita, perchè io ho tanto, mentre loro non avevano niente ... niente di niente. Non avevano comprensione, non avevano mezzi, non avevano strumenti, non avevano amore ed, alcune di loro, non avevano nemmeno studiato, ma perdiana erano delle lottatrici.
La loro lotta non le aveva rese cattive, non le aveva private della loro compassione, ma le aveva rese determinate. Potevano commuoversi di fronte ad un cucciolo, ma di fronte al sopruso dell'uomo erano assolutamente risolute.
Visto che il significato della Pasqua è la Risurrezione, io voglio credere che le mie ave mi seguano e mi spingano ad una Rinascita vera, che mi chiedano, attraverso il loro esempio ed il loro amore, di rendere giustizia alla mia vita ed a quella di ognuna di esse. 
L'uovo, nella religione antica, era il simbolo della vita che nasce, dell'origine del cosmo che contiene il germe di tutti gli esseri viventi; nella religione cristiana è il simbolo di un miracolo che si attribuisce a Maria Maddalena, la quale fece diventare rosso un uovo che stava nelle mani dell'imperatore Tiberio, che non credeva alla risurrezione di Cristo. 
Che questa Pasqua possa trovare me nuova e che le donne trovino in sè la forza dei miracoli che possono compiere.
Buona Pasqua a tutti ...




martedì 25 marzo 2014

ESSERE COME EDERA ...

Chi soffre di senso dell'abbandono ha un problema grave, che è quello di abbarbicarsi a qualcuno. Non importa quanto si possa soffrire, quanto si possa vivere male la situazione: quella persona deve essere la propria fonte di felicità e "prima o poi" realizzerà tutte le speranze tanto attese, riempirà i vuoti che si sono scavati dentro, ci amerà come meritiamo e soprattutto come vogliamo noi ... basta avere pazienza, basta lavorarci su, ma ... prima o poi ... il sogno si avvererà. 
Hanno voglia tutti a dire che la felicità te la devi cercare dentro, hanno voglia a predicare che da te deve partire questo riempire, questo coltivare, questo creare, questo amare ... Il bambino che è dentro di noi e che è rimasto fermo in quell'attesa, non demorde. Lui vuole che qualcuno lo renda felice.
Nel frattempo però si comporta in maniera strana ...
Cerca di essere presente con tutti, di fare felici tutti, di consolare tutti, di prendersi cura di tutti ecc... ecc... Ogni suo gesto in realtà dice: "Questo è il modo in cui voglio essere amato. Guardatemi!" 
In quel modo di amare sostanzialmente c'è l'attesa, c'è l'aspettativa di avere quell'attenzione che si anela e che non basta mai. E allora non è amore, è un "compenso", qualcosa che mi devi per averti dato. 
In ogni caso non posso lasciarti andare, non posso nemmeno muovere un passo verso quella direzione, continuo a mentirmi e a lasciarmi sopraffare dagli inganni della mente, perchè posso sopportare che tu mi lasci ... sono abituato ad essere "abbandonato", ma non posso farlo io, perchè se lo faccio io il senso dell'abbandono è doppio; sento il tuo ed il mio riflesso dentro di te. E' abbandono al quadrato e si scatena il finimondo.
Allora resto lì. Rendo infelice me e anche te, continuo a restare nell'attesa di quello che mi "devi" dare, di quello che "devi" capire, di quello che "devi" provare ... ed io sarò qui fino ad allora, con il mio atteggiamento infantile, chiuso in quel boxe di emozioni devastanti, attaccato alla tua gamba, mentre ti succhio energie come si succhia latte da un biberon.
E così essere abbandonato ed abbandonare si confondono, si mischiano e non capisci più quando è l'uno e quando è l'altro.
In questo momento, più che mai, so quanto ho abbandonato me stessa e proprio quella bambina che vive dentro di me e sento il bisogno di prenderla in collo e cullarla, farla ridere, giocarci, coccolarla, amarla ... 
Potremmo restare solo io e lei, ma io e lei siamo nate insieme ed insieme moriremo ... chi mai potrà tenerci compagnia se non noi stesse? Chi mai potrà amarci se non ci ameremo noi? Chi mai potrà prendersi cura di noi se non lo faremo insieme reciprocamente?
E allora la guardo negli occhi e le dico ... "E per la vita che verrà ... tu non sarai mai sola! Sotto questo cielo mai!" 
Non abbandonate il bambino che è in voi ... Non fatelo più!




venerdì 31 gennaio 2014

Il brutto anatroccolo diventerà un cigno

E quando finalmente sei di fronte a tutte le tue miserie, le tue paure, le tue fragilità ... e quando i muri che hai erto a difesa del tuo nido sono stati abbattuti, ti senti praticamente liberata.
E' la resa incondizionata che pacifica, perchè non devi dimostrare più niente, perchè non c'è più niente per cui valga la pena di attaccare.
Potersi dire, finalmente, che è vero, che ho odiato la mia stessa femminilità, che non sarei mai stata capace di accogliere una vita perchè ho avuto il terrore di essere la fotocopia di una madre, che una parte di quella bambina è morta tanto tempo fa, che ho perduto tutto per la paura di sentirmi dire un "no" ... mi libera. Il dolore mi sembra quasi ingestibile, ma questo è quello che sono.
Mi posso domandare mille volte perchè ... perchè ho avuto un percorso così accidentato, perchè non ho avuto nessun punto di riferimento femminile che mi strutturasse come donna, perchè nella violenza son rimasta sola, ma son tutte domande inutili. Questo è quello che è successo e forse l'unica risposta sta nel mio karma di vita. Credere in quello è l'unica consolazione.
Quando sai che hai avuto così tanta paura di essere abbandonata da aver provocato tu stessa gli abbandoni, il vuoto che senti improvvisamente ha un senso. Si colma da solo.
Mi hanno detto che devo buttare fuori la rabbia ... ma si può dar voce alla rabbia di una vita? Non so come fare. So che se la lasciassi andare diventerebbe un fiume di lava in piena che brucerebbe tutto e so che se la tengo ancora dentro implodo definitivamente. Mi hanno consigliato di scrivere ... di scrivere la mia storia, ma di fronte a certe cose le mie mani si bloccano e non riesco ad andare avanti. Col tempo ... con calma, magari ci riuscirò.
Ora sento il bisogno di stare in questa consapevolezza, qualcosa di nuovo e di "purificato" in cui posso dirmi: "Ti perdono, perchè non potevi sapere, non potevi capire e non sapevi agire diversamente."
Ho dato tanto amore, sempre nella maniera sbagliata, sempre con l'ansia di non essere corrisposta, sempre senza darlo a me stessa. Mi dispiace immensamente, ma so, ad onor del vero, che non sapevo fare che questo. Cercare l'amore disperatamente per poi scappare, o ritirarmi in me stessa, prima che mi venisse tolto o che io avessi questo sentore, è diventato un modo di vivere.
So di avere dentro una forza incredibile, che la Vita mi ha voluto dare, una forza che diventa una nuova spinta, ogni volta, e che ogni volta mi vede rinascere come un'araba fenice dalle proprie ceneri.
Tutto il senso della mia vita, alla fine, sta in quello che faccio ... aiutare le persone.
E' buffo! In questo momento mi viene da ridere e da piangere perchè se avessi aiutato un centesimo me stessa quanto ho aiutato gli altri, adesso sarei una donna con un potere infinito, ma credo anche che questo potere me lo dovessi conquistare e che non si può passare da una porta di crescita spirituale senza superare delle prove dure.
Sento perciò il bisogno di accettare tutto ... tutto quello che mi è successo, tutta la mia inadeguatezza, la mia disperazione, il mio dolore, la mia rabbia, il mio vuoto ed il mio senso di solitudine. E' l'unico modo che ho per salvare me stessa.
Sono certa che in questo "dare", da oggi in poi, ci sarà molto di più di quanto ci sia mai stato e che questo lenire il dolore degli altri, davvero e consapevolmente, possa oggi concretamente lenire il mio.
Una donna nuova, una Madre nuova, una persona nuova, che sta cercando di lasciare dietro di sè il peso del passato e di tutti gli schemi comportamentali che l'hanno lasciata sempre "offesa".
Non voglio più essere "piacevole" o "accettabile" ... e questo significa che resterà solo quello che ho chiesto: Amore e Gioia ... il resto rimarrà dietro di me.
Il brutto anatroccolo si sta per trasformare in cigno!


domenica 19 gennaio 2014

Vendetta o Giustizia?

Ci sono cose che ti accadono nella vita e che sai essere profondamente ingiuste, talmente ingiuste da farti accecare dalla rabbia. Sono quelle cose che provocano dentro di te il bisogno di vendetta o, almeno, la necessità di giustizia. 
Che differenza c'è poi tra l'una e l'altra? L'etimologia ci riporta al loro significato originario:
la vendetta è l'atto di redenzione, un prezzo che va "offerto" per la propria liberazione;
la giustizia è l'atto di riconoscere a qualcuno ciò che gli è dovuto, è la ragione del giusto.
Direi che la vendetta si pratica quando la giustizia non funziona. Ma ci può essere giustizia in questo mondo? Ci si può aspettare questo? Per la mia esperienza direi di no! 
Se ci fosse giustizia le persone che mi hanno fatto del male, ed in particolar modo sto pensando ad una, avrebbero dovuto pagare il loro prezzo, ma non è così. Se ne stanno belle tranquille mentre io sono dilaniata dal dolore.
Nella filosofia orientale, come del resto in quella cristiana, io dovrei "perdonare" e quindi "lasciare andare" ... in parte l'ho anche fatto, ma quella sete di giustizia non si placa e questo mi tiene legata mani e piedi a quella maledetta aspettativa della "ragione del giusto", la quale, non arrivando, ti porta verso la voglia di vendetta che poi, a guardare bene il significato originario, mica è poi così terribile!
A mente fredda direi che non si tratta di aggiungere o aumentare il dolore, ma di restituire quello che è stato dato. Un po' come un pacco bomba ... ti rispedisco quello che mi hai mandato, magari sperando che ti esploda in mano. 
C'è un buonismo che in questo momento vedo distorto e falso, che mi da addirittura la nausea ... è quel buonismo che rischia di far entrare le persone come me nel pericoloso meccanismo di diventare discariche che ingollano tutta l'immondizia altrui solo perchè sono pazienti e comprensive. Io ci sono dentro da un pezzo ... ma credo che sia arrivato il momento di dire basta! 
Non sarò più "amabile"? Pazienza. Rischierò di perdere tutto? Pazienza. Devo andare sul rogo? Almeno ci vado da donna libera! Si ripartirà da zero, ma credo che nella rabbia, che il buon Dio ci ha dato in dotazione dalla nascita, ci sia quella dose di "potere" che, se incanalato nella giusta maniera, rivolti la terra e apra i cieli. Io sono cristiana, ma non ho mai sentito dire che l'Arcangelo Michele abbia sconfitto i dèmoni a suon di coccole ... perfino Gesù ha ribaltato i tavoli del tempio ed ha reagito di forza e senza tanto garbo, di fronte alla pusillanimità e alle ipocrisie della gente. 
Non credo nella giustizia di questo mondo, ma credo in un altro genere di giustizia che faccia "offrire un prezzo alla ragione del giusto" da chi ha consapevolmente fatto del male! 
Credo che fosse questa la forza ed il potere di quelle donne che, anticamente, sapevano controllare le forze della natura, una forza che ogni donna ha dentro e che ritrova quando non ha più paura di ciò che è, nè di restare sola. 
E' questa che va lasciato andare ... la paura! E' questo che ho deciso di lasciare andare.


sabato 11 gennaio 2014

CERCA DI CAPIRE CHI SEI ...

Quando stai nel silenzio assoluto all'inizio ti sembra di impazzire ...
I pensieri infernali si fanno più forti di prima, i vuoti sembrano voragini senza fine e il senso di solitudine ti attanaglia.
Allora ti dai da fare, tanto da fare. Non riesci a stare ferma un attimo e se anche ci riuscissi non lo vorresti, perchè quel fare riesce a riempire le giornate, a farti arrivare a sera stremata ma incapace di farti coinvolgere ancora dal quel demone che si dimena nel cervello, ti torce le budella e ti divora il cuore.
Poi ad un certo punto, come per magia, quel silenzio diventa davvero silenzio interiore e senti una voce che non sentivi più da tanto tempo: la tua! Ma non la voce ansiosa e ossessiva che ti ripropone sempre gli stessi scenari, sempre le stesse paure, è un'altra voce, più pacificata, che ti sussurra con amore che puoi credere che dopo questo deserto ci sarà pace, che troverai finalmente pace.
Il senso dell'abbandono per l'essere umano equivale ad una minaccia di morte. Se sono solo come faccio a provvedere a me stesso? Se sono solo chi mi aiuterà?
A volte non ci rendiamo conto che siamo già soli in mezzo alla folla, che quell'arrancare in amicizie e rapporti fasulli e sbagliati, poveri come il terzo mondo, non fa altro che aumentare il nostro vuoto interiore.
A volte non vogliamo vedere che siamo già abbandonati, perchè l'apparenza ci inganna, perchè fa male saperlo, ma chiacchierare non è parlare, non significa essere ascoltati e non sostituirà mai un affetto sincero.
Essere soli in certi momenti serve a trovare quelle risposte che nella confusione non troveresti mai. Vivere la condizione da eremita, per un certo periodo, serve a capire chi sei e a cosa appartieni.
Quand'è che non sono sola? 
Quando ho qualcuno che non ha bisogno di parole per stare bene con me. Quando posso condividere con lui/lei/loro quello che sono, le cose in cui credo, i miei progetti ed i miei sogni. Quando senti di poterti fidare. Quando sei certa che un tuo successo è una gioia anche per chi ti è vicino. Quando un tuo errore viene compreso e non giudicato. Quando la comunicazione è vera ad ogni livello: mentale, spirituale e fisico. Quando puoi sentire che un abbraccio ti culla, quando puoi piangere senza doverti vergognare, quando arrivano miracoli nella tua vita come manna dal cielo ... allora non sei sola, allora l'Amore ti accompagna e ti riempie, allora puoi essere certa che sei nel posto giusto e con le persone giuste. 
Non sbagliare branco ... non travestirti nè da pecora nè da lupo, cerca solo di capire chi sei!