giovedì 14 maggio 2015

BUONA E CATTIVA ...

E' fantastico notare, finchè fai quello che gli altri si aspettano da te, quale persona straordinaria tu sia. Tutti ti incensano, ti adorano, diventi quasi un dio o quantomeno entri nell'olimpo degli dei ... Sei brava, intelligente e buona e su questo non ci piove!
Se decidi di fare qualcosa per te, se impari a dire di no, se ti ribelli a quelle cose che senti come ingiustizie, se compi una qualsiasi deviazione dal tracciato che tutti seguono, cioè quello di fare contenti gli altri, allora crolli dall'olimpo nell'ade e batti una musata spaventosa ... Improvvisamente diventi cattiva, deludente e vieni allontanata.
Decidere di non essere ipocrita è pericoloso, si rischia di essere fraintesi, si allontanano alcuni pseudo amici e si deludono le famose "aspettative"! 
Ma cosa ce ne facciamo di persone che non ci accettano per come siamo? E' possibile sostenere sempre il nostro bisogno di essere amati e amabili per la paura di restare soli? E' fattibile tollerare eternamente la frustrazione che si crea dentro di noi e a cui non diamo ascolto, per l'ansia di essere accettati? 
Tra i bisogni umani indispensabili c'è quello di ascoltare le proprie necessità, la voce interiore che grida e che ci chiede di essere ascoltata. Poi, dall'altra parte, c'è il terrore atavico di essere abbandonati, di essere ghettizzati, di non essere più amati.
Se però restiamo legati a questo vincolo eternamente, non viviamo forse una vita bugiarda? Non diventiamo dei burattini o delle bambole: belli, perfetti e adorabili, ma senza carattere e personalità? 
E' una bella carica essere adulati, leggere negli occhi degli altri l'ammirazione e la stima ... diventa una droga e arrivi ad un certo punto che non puoi più farne a meno, perchè ti sembra che senza quella luce riflessa tu non esista affatto.
Allora la domanda è: è meglio essere buoni e amati da tutti, ma fasulli, oppure correre il rischio di risultare "cattivi" ed essere denigrati, ma stare nella verità di ciò che si è?
Sembra facile la risposta no? Eppure ogni giorno la maggior parte di noi compie passi decisivi verso l'ipocrisia, anzichè verso la libertà ... perchè è difficile, perchè abbiamo paura della solitudine, perchè abbiamo bisogno dell'approvazione degli altri.
Io sono lì ... come molti altri, nell'attesa di usare le ali che sono attaccate al mio cuore. Sono davanti a quel bivio con la consapevolezza di ogni paura, di ogni abbandono, di ogni dolore che ho sentito, ma anche in compagnia della gioia che mi potrebbe attendere. Un modo nuovo di vivere, un modo nuovo di essere, per essere ciò che sono!
Bisogna decidere se essere buoni per gli altri e cattivi per se stessi o viceversa ... e per fare questo cambiamento basta sentire in quel cuore che ha le ali, che non esiste cattiveria nell'essere ciò che si è, nel cercare di farsi felici, tanto non ce la faremo mai ad accontentare tutti!



lunedì 27 aprile 2015

CHI E' IL DIAVOLO?

Il termine diavolo proviene dal greco "diabolos" e significa "colui che divide" o "il calunniatore" e questo ci dà già una grande indicazione.
Se lo vogliamo identificare con una persona (uomo o donna non ha importanza), lo possiamo individuare in colui che divide, che spezza e rovina le amicizie, che entra in un gruppo e fa dei sottogruppi, che entra in un ordine e crea disordine. Predilige la comunicazione circolare individuale, mai quella diretta a tutti nello stesso momento, perchè in questo modo può adulterare meglio quello che viene detto e riportarlo corroborato della sua fantasia o della sua realtà falsata. 
Ama moltissimo parlare di qualcuno, o per meglio dire, sparlare, perchè può sostenere meglio le sue ipotesi e creare un alone di negatività sull'altro. 
E' un manipolatore, perchè con fascino, capacità ed ironia riesce a carpire informazioni che poi utilizza per uno scopo ben preciso. E' un accentratore, un egocentrico ed un grande ascoltatore; sa benissimo quali sono i punti deboli degli altri e quindi come utilizzarli per i suoi disegni.
E' colui che giudica, sentenzia e condanna, che vede solo quello che vuole vedere e che si circonda di persone che lo vedono come un Dio, che vedono in lui: forza, determinazione e coraggio. Si nutre delle energie degli altri e demolisce ogni iniziativa che non sia quella che lui vuole e comanda.
Cerca di allontanare dai sogni, dalle speranze e dalla volontà ... Tenta di demolire l'amore dove lo trova, non perchè lo invidia, ma perchè è un linguaggio che non conosce e, non comprendendolo, si sente in dovere di distruggerlo!
E' bello il diavolo, è come una luce che attira; sorrido alle immagini che lo rappresentano come un mostro, perchè nessuno mai resterebbe attratto da qualcosa di orrendo.
Il diavolo, l'ombra nera che ci rende succubi e burattini, però, non è tanto fuori di noi, ma dentro di noi. Per quanto noi possiamo restare incantati da certi tipi di persone per poi rimanere fregati, c'è un fatto che non dobbiamo sottovalutare mai, e cioè che siamo rimasti intrappolati da qualcosa di cui avevamo bisogno, da qualcosa che fa da specchio ad una nostra mancanza, a qualcosa che non abbiamo risolto.
Il divisore, il calunniatore, il manipolatore esiste anzitutto in noi ed è quella vocina maledetta che ci dice di cadere in quella trappola e di restarci invischiati. E' quella voce che ci dice che non c'è soluzione, che noi non cambieremo mai, che niente cambierà mai, che c'è sempre qualcosa o qualcuno di più importante o di migliore, che non meritiamo di essere felici, che c'è un dovere che chiama, un tormento che chiede udienza, una gioia che non possiamo pretendere. 
Il diabolos è sempre in agguato ed in questa vita ha il compito di farci fare delle scelte, ha il dovere di destarci dal sonno della morte in cui inconsapevolmente stiamo mentre respiriamo, ha l'onere di tentarci finchè non siamo degni di salire più in alto nella nostra evoluzione, il lascito di trasformarci da piombo in oro.
Il diabolos si può nascondere ovunque, ma finchè non lo staniamo da dentro la nostra anima, rimarremo sempre vittime di qualcosa o qualcuno!


mercoledì 25 febbraio 2015

50 SFUMATURE DI ... DONNA

Dopo tanto tempo ritorno a scrivere ... Sorpresa! Sono ancora viva :-D
Su cosa? Beh ... l'argomento è scottante ... 
In questi ultimi tempi, frettolosamente e con diversi sacrifici, ho voluto mettere in piedi uno spettacolo sul "femminicidio". 
Molte donne di grande sensibilità hanno partecipato a questo progetto e devo dire che: vederlo crescere, aggiustarlo continuamente strada facendo, dare un senso a quello che stiamo facendo ed avere la responsabilità di un messaggio così importante e così delicato, ti impone delle riflessioni. 
Che vuol dire essere una Donna in Rosso? Certo non significa, per noi, essere state uccise, non è detto che significhi essere state stuprate, ma sicuramente ci sono molti modi diversi per ricevere e farsi violenza.
Credo che la donna sia, in questo momento, ad un bivio. Che sia costretta dagli eventi e dal carico storico che abbiamo sulle spalle a prendere una decisione: se vuole ancora stare nell'incoscienza di sè oppure no.
Certo vedere che "50 sfumature di grigio" sta facendo il pienone mentre noi dobbiamo quasi arrancare per avere relazione, fa pensare. Non è un giudizio questo ma una riflessione. Sicuramente il film ha il suo perchè, sarà intrigante, sarà affascinante, ma può anche essere pericoloso, perchè certi "giochi" in mano ai "ragazzi" sbagliati possono fare veramente dei danni e se io credo che tutti abbiano la giusta misura delle cose, ho una bella illusione da sradicare.
Ci indigniamo di fronte ai femminicidi, ci arrabbiamo perchè non abbiamo pari diritti sul lavoro, inorridiamo di fronte agli stupri e poi? Poi siamo le prime a considerare tutto questo "normale"... magari mettiamo un bel post su FB in cui inneggiamo al rispetto, insieme alle amiche parliamo di tutte le brutture che alcune di noi ricevono, ma all'atto pratico? All'atto pratico non facciamo niente! 
Ci siamo adattate? Siamo le prime a stare senza problemi in questa "abitudine storica"? Non ci interessa? Pensiamo che succeda sempre a "qualcun'altra"? Magari, poi, stiamo ore davanti ad un talk show in cui viene ricostruita nei minimi dettagli la morte orrenda di una donna e ci commuoviamo e pensiamo con ardore all'eventuale ritorno della pena di morte e, senza rendercene conto, ci nutriamo di quel male, lo assorbiamo e lo rendiamo una consuetudine, di cui poter parlare, e solo parlare, ancora e ancora e ancora.
Non credo che a nessuna di noi piaccia l'idea della violenza, in qualsiasi forma essa si presenti o si manifesti, ma forse non sappiamo più credere che possiamo stare senza sofferenza, non crediamo più in un possibile mondo in cui esista armonia fra le persone e fra i generi, forse non speriamo più che qualcuno possa rispettarci e contemporaneamente essere giocoso con noi "nel modo giusto". 
Ma se non ci crediamo noi, chi ci deve credere?
Forse abbiamo scelto un brutto periodo per questa manifestazione: "50 sfumature di grigio" batte il femminicidio di "Donne in rosso"?
Ci sono ancora i tempi supplementari ... vediamo! 



mercoledì 22 ottobre 2014

Ode alla mia trippa ...

Voglio scrivere un'ode a te, che sei sempre in fermento, che ti gonfi, che brontoli, che sbuffi maleducatamente, che non hai pace e non ne dai, che ti contorci come un serpente ... ma quanta roba ruminerai?
Povera pancia mia, che ti senti anche bruttina, fuori moda, per niente apprezzata e sempre giudicata da me!
Certo che se guardo le antiche sculture, le foto delle mie nonne e anche quella di mia madre mi accorgo che, per millenni, la "trippa" è stata assoluto simbolo di femminilità ... era considerata bellezza, salute e sensualità.
Oggi invece devono essere tutte piatte e compresse, altrimenti son vergognose, tutta robaccia in più da nascondere. E così ... basta che ne hai un po' in eccesso che, giù partono i camicioni, i maglioni larghi ed i vestiti scampanati.
Come stava bene la Venere di Botticelli, che si sentiva bella a tal punto da posar nuda con la sua pancetta, di cui andava fiera!
A differenza nostra, gli uomini con la pancia, fanno tenerezza, o fanno molto "commendatore" ... Quindi, mentre loro vengono chiamati "orsacchiotti", noi veniamo appellate "balene" e, con tutto il rispetto per il mitico cetaceo, non è lo stesso paragone!
Ma la pancia, care signore, è ciò che siamo davvero, è il nostro primo cervello, quello che contiene il nostro inconscio, il nostro intuito, la nostra vera identità e la verità di noi stesse.
La paura, la gioia, l'innamoramento ... sono emozioni che sentite tutte lì, nella pancia, e se la denigrate, schiacciate o canzonate ... denigrate, schiacciate e canzonate voi stesse, la vostra magia e la vostra creatività.
Vogliategli bene alle vostre pance, cambiate la moda, andatene fiere, perchè ci vogliono fare diventare come manichini e lo siamo state abbastanza.
E allora sai cosa? Voglio amarla questa pancia, come non ho mai fatto. Voglio metterla in evidenza senza vergogna, come fanno le donne gravide e se qualcuno mi dovesse dire: "O che sei incinta?", gli voglio rispondere: "Sì, aspetto me e conto di partorirmi libera, felice e senza tanti perchè!"


mercoledì 1 ottobre 2014

ANGELO CUSTODE

Oggi si festeggiano gli "Angeli custodi", figure eteree che ci accompagnano per tutta la vita, in genere, nella nostra totale indifferenza.
Credere di avere un "messaggero", un amico, un compagno che non ti abbandona mai, è un sostegno, è un aiuto che riempie il cuore; è qualcuno a cui puoi sempre rivolgerti quando sei disperato o hai bisogno di un consiglio. 
Oggi come oggi, ormai decaduto a statuina e immagine new age, l'angelo è considerato solo un'illusione, una fantasia infantile, nè più nè meno come le fate e tutti gli spiriti elementari della terra. 
Io credo a tutti ... Credo che esistano degli angeli custodi della Madre Terra che fungono da suoi messaggeri e credo negli angeli custodi di Padre Cielo, con la stessa funzione. 
Credo che non siamo mai soli, anche se ormai ci è stato insegnato che lo siamo, anche se ormai non crediamo più in niente se non a quello che possiamo toccare con mano.
Gli induisti ci insegnano che tutto quello che possiamo vedere è "illusione" e che la realtà sta proprio in quell'"oltre" che è intangibile. E' una scelta ... è sempre una questione di scelte!
Ed io ho scelto di crederci, anche perchè la sento questa presenza e non voglio più negarlo. Quando io sono disposta a sentirlo, lui si fa sentire da me ed è bellissimo.
Per questo oggi vi voglio regalare la mia personale preghiera al mio Spirito Guida ... Spero che vi sia utile.

A te che sei la mia guida
e che ogni giorno mi assisti
io rivolgo questa piccola preghiera.
Tu che puoi entra nel mio cuore
e parlami dell'Amore Assoluto
quello che tu conosci nel profondo,
quello che ti chiede di assistermi.
Spargilo in me come se fossi terra
coltivalo e annaffia di pace la mia coltre arida,
aiutami a togliere i macigni e i sassi
e tutte le erbacce che mi soffocano
affinchè il seme eterno possa fiorire,
affinchè il mio fiore possa sbocciare.
Aiutami ad affondare le radici nella vita
per compiere il mio destino
e per apprendere i segreti dell'Universo
quelli che aiutano ad essere liberi.
Insegnami a farmi Figlia della divinità
che in me palpita vigorosa
perché da sorgente io possa diventare fiume
e da fiume mare
e da mare oceano
per far rinascere infine
la terra e il cielo nell'anima mia.
Cammina al mio fianco e parlami senza sosta
perché io non sono mai stanca di te.
Sostienimi quando cado
portami verso la luce quando è buio
riaccendi il mio fuoco quando mi spengo
e fammi sorridere nel pianto.
A te mi affido,
tienimi per mano
e carezzami con indulgenza
quando mi perdo nel rancore.
Grazie per gli abbracci amorevoli
che elargisci alle mie angosce
grazie per la gioia e la meraviglia,
grazie per la dolcezza e la saggezza
e che questo grazie duri finchè
non ti rincontrerò di nuovo amico mio!



giovedì 7 agosto 2014

HO CAPITO ... 

In questi ultimi tempi, direi dopo un'annata difficile e tormentata come non mai, ho capito alcune cose, che voglio ed ho bisogno di condividere …
Ho capito che il mio destino è quello di aiutare le persone, di sostenerle finchè non raggiungono un traguardo, ma che non posso attaccarmi a loro, perchè da lì inizieranno il loro percorso ed io devo imparare a salutarle …
Ho capito che in cambio il Cielo mi offrirà altre persone che mi aiuteranno quando sarò in difficoltà, ma che non potrò attaccarmi nemmeno a loro, perchè ad un certo punto dovranno riprendere il loro cammino …
Ho capito che attraverso questo aiutare io imparo ad aiutare me stessa, perchè partecipo ai loro dolori, alle loro paure e allo smarrimento che sentono e quindi usufruisco anche delle possibilità e delle soluzioni …
Ho capito che devo scegliere con chi stare e che mi devo allontanare dalle persone che mi fanno star male, con cui non condivido l'approccio umano, anche quando questo è tanto doloroso …
Ho capito che ci sono persone che devono per forza cercare dei “secondi fini” in tutto, anche quando questi non esistono, perchè sono abituate a vedere il male ovunque e perchè non sono abituate a credere che esiste la gioia del dare senza pretendere niente …
Ho capito che devo essere estremamente grata per tutto quello che mi viene dato: fiducia, affetto, aiuto, sostegno, ma che le cose non restano mai uguali a se stesse, come le persone, come noi stessi e che si devono accettare i cambiamenti …
Ho capito che si vuole ostinatamente, in certi casi, credere all'amicizia o all'amore, anche quando non lo sono, anche quando ci sono mille segnali di fronte ai quali si resta ciechi, sordi e muti, perchè le aspettative sono sempre quelle: di avere quel tanto agognato affetto e quella gratificante esaltante attenzione chiamata “considerazione” … e ho capito, a questo proposito, che sono loro, le aspettative, le voragini interiori, le ferite che non hai ancora curato, le vere trappole mortali in cui rischi di rimanere strozzato, perchè poi succede quello che deve succedere e ci stai male da morire …
Ho capito che si deve parlare il meno possibile, perchè le troppe parole confondono, mentre i gesti sono quelli che contano …
Ho capito fino a che punto fanno male le “chiacchiere”, quelle che subisci, quelle che puoi fare anche scherzando e quanto dividano le persone, quanto creino fraintesi ed immagini sbagliate …
Ho capito che di fronte ai dolori e agli sbagli sono in tanti a giudicare ed a scappare e chi resta lo fa perchè ha bisogno di condividere, perchè ha provato quel male sulla sua pelle e quindi deve capire qualcosa insieme a te …
Ho capito che la vita va accettata per quello che è, che dobbiamo accettarci per quello che siamo e per quello che siamo in grado di fare in quel momento, ma che mai e poi mai dobbiamo perdere di vista l'amore ed il rispetto per noi stessi …
Ho capito che la solitudine può essere una vera benedizione se la usi per conoscere ed ascoltarti, senza ubriacarti di altre parole o cose inutili …
Ma ho anche capito che l'indifferenza è terribile, che può diventare maleducazione, perfino cattiveria e che le persone hanno bisogno solo di un gesto di affetto o di una parola buona che li faccia sentire visibili …
Forse vi sembrerà un resoconto triste, ma non lo è … perchè se accetti tutto quello che sei e che sai di essere, se accetti le sfide della vita come prove e non come ostacoli, se accetti i tuoi dolori e tutti i tuoi grandi limiti, se capisci che niente è eterno, se capisci che puoi aiutare solo chi vuole essere aiutato e che il tuo compito è unicamente quello di essere lì, a fare il tuo lavoro con tutta la dedizione possibile, se sai che in questo fare farai anche per te, alla fine riesci a sentire dentro, una grande inesauribile pace!
Io son qui e lotto in maniera diversa adesso, con la consapevolezza che se usi amore con le persone, questo amore torna e si moltiplica, se usi arroganza, prepotenza e maldicenza, questo male ugualmente si propaga come un veleno buttato nel terreno, un veleno che prima o poi avvelena tutto e tutti.
L'unica cosa che so fare è questa: ascoltare, dare una parola di conforto, cercare insieme agli altri delle soluzioni, scovare i talenti, individuare degli obiettivi, tentare di arrestare i processi malefici che ci dividono dentro.
Ogni giorno è differente, ci saranno sempre persone nuove, qualcuna di loro guarirà qualcosa, alcune non guariranno niente, qualcuna sarà grata, alcune ti dimenticheranno … ma se faccio tutto con amore, l'amore sarà al centro di tutto e questa è l'unica spirale in cui voglio essere ingollata!


domenica 22 giugno 2014

LETTERA A ME STESSA

Per quanto sia consapevole del fatto che in tanti interpreteranno questa "lettera" come il frutto di una mente malata, il mio intento è quello di invitare ognuno di voi a fare una riflessione profonda, di mettervi in ascolto del vostro Sè più saggio, di fermarvi e di cercare La Risposta ... Potete anche pensare che sono pazza, va bene lo stesso. Questo resta comunque l'esempio di come possiamo parlare a noi stessi e di come possiamo entrare in contatto con quella parte di noi a cui non diamo mai voce, nè attenzione. 
Alla fine della "famosa" vacanza, la penna mi è partita da sola ed ho scritto a me stessa. Era il mio Sè che parlava a me ... non è schizofrenia, nè sdoppiamento della personalità, è solo il resoconto di quello che avevo capito ed è un buon esercizio che aiuta a prendersi cura della propria vita, che spesso maltrattiamo fino all'impossibile.
Doveva restare una cosa riservata, ma poi ho pensato che potrebbe essere di aiuto a tante persone ... Del resto uno degli ostacoli che devo superare è la paura del giudizio degli altri e allora prendo a picconate questa porta ... è la cosa migliore da fare. Chi avrà mente e cuore aperti capirà, chi vorrà restare nella razionalità e nel conformismo, la condannerà e mi metterà un'ideale camicia di forza, in quanto vittima di un palese delirio di onnipotenza. In questo momento sono della convinzione che essere "fuori dalla normalità" sancita, che ci vuole tutti soldatini lamentosi e frustrati, sia una fortuna, perchè a me, aver fatto sempre la brava, la buona e la persona "accettabile", ha portato solo dolore.
Buona lettura a chi ne ha voglia!

Cara Lucia,
che tu sei una persona a cui piace complicarsi la vita lo sappiamo.
Cose semplici, una vita “normale” ed obbiettivi raggiungibili in tempi decenti non fanno per te.
Secondo me hai bisogno di troppa adrenalina e soprattutto di “sofferenza” … o se ce ne distaccassimo un po'?!?!
In questi giorni hai potuto verificare che puoi vivere bene anche senza, che la “quiete” non è inattività ma “ascolto”, e questo ti ha dato pace al cuore, una pace che ti ha commossa, che ti ha riempita di bene e di amore per tutti, anche per te!
È in questo spazio infinito che hai trovato tutto, che hai “capito” tante cose: cosa vuoi davvero, cosa ti manca, di cosa hai bisogno e perchè ti senti così frustrata in certi momenti da diventare “aggressiva”.
Sei in ansia, ma è normale, perchè senti che deve avvenire IL CAMBIAMENTO, che non è un cambiamento qualsiasi, ma quello più importante, quello radicale.
E sei lì che ti domandi: Ce la farò? Ci riuscirò? Cosa ne sarà di me e di quello che ho costruito?
E chi lo sa? Resta allora solo IL PASSO, e anche questo non è un passo qualsiasi, ma quello della fede, della fiducia in un bene superiore che aggiusterà tutte le cose, se tu ci crederai.
Devono sparire alcune cose e ne devono essere aggiunte altre. Deve sparire il senso del controllo, l'esagerato senso del dovere, la paura del domani, la paura dell'abbandono. Resterà quello che deve restare, se ne andrà quello che deve andare. Del resto è la risposta alle tue preghiere. Lo hai chiesto tu!
Che tutto quello che non è amore e non è fatto di amore mi abbandoni, non lo voglio più!” Te lo ricordi?
Non c'è dubbio che devi aggiungere gioia, un cuore entusiasta e tanta pazienza.
L'impazienza, le cose fatte e volute di fretta non portano a niente di buono, portano solo altro caos.
Lo so che ti sembra di non avere tempo … benedetto tempo ... eppure lo sai che esiste solo un tempo: questo! Il momento che stai vivendo adesso ed hai potuto constatare quanto sia infinito. Lo hai sentito dentro di te, quando hai continuato a ripeterti: “Sono qui, sono ora” e ti sei lasciata trasportare dal vento, dalle onde, dalle nuvole che c'erano in cielo e dal canto dei passerotti … era un mondo infinito ed un tempo sconfinato. Eri lì, eri in ogni cosa che ti circondava ed in ogni persona che conosci. Hai potuto ascoltare i pensieri di chi era lontano, sapevi perfino chi ti stava pensando e chi no. Lo sentivi dentro di te. Sai anche che ognuno ti ama a modo suo: alcuni lo fanno in un modo che non capisci, in un modo che ti risveglia antichi dolori, ma non c'è persona che non ti voglia bene. Ora lo sai!
C'è un mondo d'amore dentro di te e fuori da te e chi non lo sente, chi non lo capisce, chi lo giudica, è solo annebbiato dalla paura di un'energia che non conosce, che lo spaventa perchè è forte come un tuono.
Lo Spirito d'Amore, in cui credi, ti chiede solo di mettere i tuoi doni a disposizione degli altri, perchè essi sono per la tua felicità ma anche per la loro.
Dov'è finita quella bambina così buffa che faceva ridere tutti? Dov'è finita quella sua capacità di esternare emozioni e sentimenti con tanto entusiasmo?
È stata sotterrata dalle paure, dai rimproveri, dalle critiche … ma oggi sai che te ne puoi liberare e che puoi essere libera!
Non ci sono nemici intorno a te, al massimo ci sono persone smarrite, spaventate anche più di te.
Puoi decidere di restare incatenata alle loro paure e alle tue, o puoi decidere se aiutare te stessa e loro a venirne fuori. È sempre una questione di scelte. E si sceglie anche quando non si sceglie.
E va bene anche così … ma questo non ti renderà felice perchè saranno gli altri e le loro energie a scegliere per te.
Cosa ti manca di più? Scrivere? E allora scrivi …
Che cosa puoi aggiungere in questo scrivere? La gioia, la tua creatività, della sana autoironia? Sono già dentro di te queste cose: usale!
Trasmettile in ogni modo possibile a chi ti circonda, coinvolgili, motivali, attivali. Una volta innescato il meccanismo, sarà questa la nuova droga, questo lo stimolo, e tutto acquisirà un significato diverso.
Non farti ingannare. 
Gesù non era un orco, non era un dogmatico e non sopportava i moralisti. Il suo carisma stava nella gioia e nell'amore che metteva in ogni cosa, che dava alle persone che incontrava, proprio a quelli che erano “diversi”.
PORTA GIOIA, PORTA GIOIA, PORTA GIOIA … Il resto verrà da sé!