Due
ricordi sono emersi di te in questi ultimi giorni. Due episodi
distanti tra loro mille miglia, eppure indelebili. Due episodi
contrastanti perchè uno creò in me una voragine, l'altro mi riempì
il cuore del tuo amore per me.
Oggi
mi rendo conto che, da genitori, anche se io non lo sono, a volte
vanno prese decisioni difficili, in cui cerchi di fare il male
minore, oppure un male che speri nel tempo, semini qualcosa di buono.
Quel
giorno io non volevo andare in gita con gli scout. Ero piccola e tu
mi ci avevi segnato di forza, perchè in casa tirava aria pessima a
causa della malattia della mamma e volevi che io mi distaccassi dalle
sue ossessioni e dalle sue paure. “Via” mi dicesti “è l'ora
che tu cominci a crescere” E' indelebile il ricordo di quando mi mettesti a forza sul treno mentre io piangevo, è indelebile il tuo
sguardo severo, mentre io attaccata al finestrino ti dicevo: “Non
mi abbandonare babbo, non mi lasciare sola ...” Fu una settimana d'inferno per me! Povero babbo,
quanto devi aver sofferto in quel momento e quanto ti ho odiato per
quello che credevo tu mi stessi facendo … Oggi capisco le tue
intenzioni, ma quel gesto ha dato vita ad un dèmone con cui ancora
oggi combatto. La paura dell'abbandono, la bestia più terribile.
L'altro
ricordo è quello che mi ha nutrita del tuo amore per molti anni e
che, ancora oggi, mi commuove fino alle lacrime. Mi ero separata da
qualche mese e tu fosti l'unico a starmi veramente
vicino, a lottare insieme a me quella guerra. Ma quel giorno,
ti rivelasti per il grande uomo che eri … quel giorno, quando ti
sentii sussurrare queste parole al mio allora compagno, mi facesti il
più grande dono che si può fare ad una figlia: il tuo amore
incondizionato. “Vedi” gli dicesti credendo che io fossi in
un'altra stanza “mia figlia si è separata, ed è stato difficile
per lei prendere questa decisione. Io non so se lei abbia torto o
ragione, ma non mi deve riguardare. Io sono suo padre ed il mio unico
dovere è quello di fargli capire che gli voglio bene, qualunque
decisione prenda, qualsiasi cosa faccia. Lei deve sapere che può
contare su di me sempre e che questo non cambierà mai!” Non mi
sono mai sentita forte come in quel momento, non mi sono mai sentita
così fiera di essere tua figlia come allora.
Non mi
hai mai abbandonata e oggi, a 11 anni dalla tua scomparsa, l'ho capito … sicuramente non lo stai
facendo nemmeno adesso, ma conduci fili invisibili che mi riportino a
me stessa, magari anche attraverso le persone che mi arrivano sul
cammino di vita.
Dicono
che ho il tuo sguardo ed il tuo sorriso … dicono che ho il tuo
carattere fiero ed orgoglioso … dicono che ho le mani uguali alle
tue … io dico grazie, per quello che mi hai insegnato, per i
silenzi che dicevano tutto, per gli sguardi d'intesa, per le nostre chiacchierate filosofiche,
per le risate che ci piaceva fare dissacrando qualcosa o qualcuno,
per la tua presenza sempre discreta, per la libertà che mi hai dato,
per avermi appoggiato quando nessuno lo faceva, per avermi spronata a
dare di più, a fare di più, perchè credevi che ci potessi
riuscire.
Grazie
per essere tua figlia …
Ciao
grande Pad! Come dicevi tu: “A ben rivederci ...”