sabato 28 settembre 2013

Umiliarsi per ritornare bambini

Non sono una che va in chiesa la domenica, non sono una "praticante". Amo andare in giro per chiese che hanno un valore storico e quando non c'è nessuno, quando regna solo l'odore dell'incenso, quando il silenzio fa da padrone, mi fermo. Prediligo le chiese spoglie, quelle semplici, dove non ci sono nè fasto nè fronzoli, lì mi sento a mio agio e mi viene da arrestarmi, da sedermi e a volte anche da inginocchiarmi.
Quando hai delle domande, le risposte migliori vengono dal silenzio ed un posto migliore di quello per me non c'è, forse perchè mi è familiare, forse perchè riesco a staccare i contatti, però funziona!
Con quella domanda sono entrata, una domanda, magari è sempre la stessa da anni; a volte cambia o mi illudo che cambi, perchè in fondo in fondo, il problema è sempre quello. Mi capita un foglietto fra le mani che mi recita un passo del vangelo: "Entrare per la porta stressa, poichè la larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano" (Matteo 7:13-14)
Passare per la porta stretta? Pensi che ci sia passata poche volte? Mi vien da dirgli ... Mi sembra di aver visto solo porte strette nella mia vita, poi penso che non è giusto che dica così, perchè il fatto che io sia viva e che abbia potuto camminare con le mie gambe per entrare qui dentro è già una cosa importante. 
Allora sto in silenzio e ascolto. Credo molto nella "voce" del Sè superiore, collegata con la Divinità, che, solo quando tutto nella nostra mente tace, riesce a farsi sentire. Arriva come sempre, dopo un po', e sussurra al mio cuore ...
"Passare per la porta stretta significa entrare nel dolore e dove sono i nostri punti di resistenza. Se vuoi un cambiamento vero, quella è la porta che devi attraversare. Se chiedi un'evoluzione importante, quella è la porta che ti viene messa davanti. 
Se è arrivato il momento, nella tua vita, nel tuo percorso karmico, di essere salvata dai tuoi meccanismi perversi, quella è l'unica porta che troverai ovunque guarderai, ovunque volgerai il tuo sguardo. Diventerà la tua ossessione! Potrai sempre rifiutarti, potrai scegliere la porta larga, lo hai già fatto, ma non ci sarà trasformazione vera, non guarirai mai dai tuoi mali e non lenirai le tue ferite. Quella è l'unica vera soluzione!" 
E allora pensi che vorresti avere la pozione di Alice nel Paese delle Meraviglie per poter diventare piccina e passare attraverso di essa in un lampo ... ma il segreto e la metafora è proprio quella! Farsi piccoli, umili, inermi, disposti ad inginocchiarsi, ad imparare, proprio come fanno i bambini. Per passare dalla porta stretta bisogna essere disposti ad umiliarsi, non farsi umiliare, ma rendersi disponibili a rivedere tutte le posizioni e le convinzioni, tutte le nostre verità assolute! A volte è necessario anche che qualcuno ti ci metta di forza davanti a quella porta, altrimenti non ci andresti mai, e sono quelle persone che ci fanno del male e contemporaneamente del bene, perchè ci portano sul nostro cammino in maniera forzata. 
Bisogna avere fiducia, tanta fiducia, per credere di poterla attraversare inermi, proprio come bambini, e soprattutto DA SOLI, perchè non c'è posto per passare da quel pertugio in due. Gli altri avranno altre porte strette da cui dover passare ... ad ognuno le proprie! 
Bisogna credere, ed è difficile, che ci sarà qualcosa di nuovo ad attenderci, magari proprio quel miracolo che tanto tarda ad arrivare, o forse la liberazione dalla pretesa di quel miracolo. 
Ci sarà la serenità, l'accettazione di tutto, di ogni cosa che non vorresti e di quelle che non ci sono. Ci sarò ancora io oltre quella porta, con la risposta alla domanda, la vera, unica risposta che è necessaria. 
Provate a farvi bambini quando vi trovate davanti alle vostre porte strette, non sarà più facile passarle, ma almeno ritroverete la meraviglia verso tutte le cose che sono nuove e ritornerete a fare ... oohhhhhhh!!!







domenica 1 settembre 2013

La volontà di tornare a sognare ...

Ed eccoci al 1° settembre ... 
Per me settembre è sempre stato il mese dei bilanci, del resto ci sono anche nata in settembre, perciò, forse, mi sembra normale. A onor del vero i miei bilanci non sono mai tornati un granchè, però, un ritocchino qui, un presunto incasso di là e il gioco è fatto. Si fa finta di andare in pari, poi si vedrà!
Quest'anno non mi va in pareggio nemmeno se tiro fuori il coniglio dal cilindro, nemmeno se mi invento la più strepitosa delle magie. E' il bilancio di una vita e, pur essendo grata per avere avuto tante possibilità, la volontà e la salute, mi sento come se avessi camminato sempre contro vento ... ma non un vento qualsiasi, piuttosto un vento come la Bora di Trieste, di quelli che piegano perfino gli alberi, oltre ad alzare da terra le persone.
"Miseria ladra" ... mi vien da dire, ma un po' di passeggiate in relax mai? 
Macchè! Anche quando potevo, anche quando ce n'erano le possibilità, ho sempre arrancato perchè alla fine, mi viene il fondato sospetto, è sempre stato come un "non meritare" il bene e la gioia. Neanche avessi ammazzato qualcuno!
Non merito di star bene ... è un meccanismo strano, perverso, profondamente inconscio, per cui, anche nel momento più esaltante della vita, fai in modo di non potertelo godere davvero. Magari mi faccio venire anche una bella malattia psicosomatica, così mi giustifico meglio ... oppure scateno l'inferno intorno a me, che ci vuole?
E quando fai questi bilanci, ti viene dentro una grande amarezza ... tristezza, dolore e rabbia fanno da padroni ... Tra poco entro nei 50 e mi sembra di aver buttato tanto alle ortiche per non aver avuto il coraggio di dire, fare e rischiare.
A quanti di voi saranno capitati momenti così? Tutto sembra nero, perfino a persone come me, che di rosa dipingerebbero anche la macchina!
In quei momenti, per quanto possa sembrare difficile, per ritrovare la speranza e non lasciare andare i sogni, a cui vorresti tirare ormai una bella pedata, non resta che riportare alla memoria i ricordi belli. Sono sprazzi di luce nella nostra memoria, così impegnata adesso a vedere la bruttura della vita, che ridanno un briciolo di energia ... sono quei conigli di cui sopra tirati fuori dal cilindro che ti salvano la vita. 
Rimetto insieme un gesto di amore di mia madre, uno dei pochi che ricordo, una risata di mio padre, che adorava sentirmi raccontare barzellette, l'abbraccio di una bambina a cui ho insegnato a leggere e a scrivere, un disegno di un bambino con una vita decisamente più infame della mia in cui mi ha scritto: "Ti voglio tanto bene", lo sguardo innamorato di un uomo che porti nel cuore, una carezza che ti ha fatto, un bacio appassionato, una passeggiata mano nella mano in silenzio, l'abbraccio disinteressato di un'amica e la leccata sul viso che il tuo cane ti ha fatto quando ti ha sentito piangere. Frammenti di tenerezza, di amore, di consolazione, di esaltazione e di passione. Nella mia vita ci sono state anche queste cose e ci sono ancora, basta che io mi decida a meritarle davvero ... a meritarle definitivamente. Se io credo di meritarle, se la smetto di sentirmi in debito con tutto e con tutti, se non faccio morire la speranza che qualcosa di straordinario possa avvenire anche nella mia vita, allora avverrà qualche miracolo. Quale non lo so, ma uno ... che mi dia gioia!
Bisogna credere per vedere, non il contrario ... ed i bilanci, prima o dopo, andranno in pareggio!
Buon inizio settembre a tutti ... e ascoltatevi la canzone ... un abbraccio

Lucia Aquilù Padovani