Immagina, e realizzerai.
Sogna, e ti migliorerai.
Abbi fiducia in te,
perché sai più di quanto tu creda.
Sergio Bambarén
Ci sono periodi della vita in cui tutto sembra andare per il verso sbagliato ... periodi che sembrano interminabili ed insostenibili perchè una serie di "terremoti", ondulatori e sussultori, hanno fatto crollare tutto. Sì perchè, dopo la prima scossa, sono arrivate anche le scosse di assestamento, a cui sei più preparato, a cui credi di saper fronteggiare, ma di cui non calcoli la potenza e saranno proprio quelle che, invece, arriveranno a spaccare le fondamenta...
Sono i terremoti della vita: possono riguardare i sentimenti, il lavoro, la salute, la condizione economica ... spesso colpiscono più di una di queste aree e, anche se non le colpiscono direttamente, creano delle crepe qua e là che rendono pericolante tutto quanto l'edificio "essere umano".
Ecco, in questi momenti, che ciclicamente capitano a tutti nella vita, dovremmo restare saldi nella "fede", che non è una fede religiosa, ma la fiducia nella Vita, che a volte sembra matrigna, ma che in realtà agisce brutalmente solo per insegnarci qualcosa.
E' vero che subito dopo il terremoto tutti quanti veniamo colti dallo smarrimento e dallo sconforto, ma gli sconquassamenti non capitano mai per caso; ogni cosa, anche la più dolorosa, ha sempre un senso, dietro essa c'è sempre una lezione, a volte il sollecito a lasciare qualcosa per ritrovare altro, a volte l'impegno a ricostruire, a volte lo stimolo a credere nelle proprie forze e nelle proprie capacità, a volte un cambiamento che abbiamo osteggiato ma che è indispensabile per il nostro bene.
Allora, dopo le lacrime, la disperazione e anche la rabbia, bisognerebbe saper accogliere perfino il dolore, come parte necessaria di un percorso di crescita, in cui c'è qualcosa da capire e da accettare.
Bisognerebbe continuare a credere in se stessi, nella propria forza, nelle proprie capacità, anche a dispetto delle apparenze e delle picconate che ci possono arrivare dagli altri.
Bisognerebbe insistere nell'immaginare e nel sognare un giorno sereno, in cui tutto sarà capito, in cui avremo constatato che quelle fondamenta erano state costruite davvero sull'argilla o sulla sabbia, e che presto o tardi sarebbero crollate comunque e che non esisteva momento migliore di questo per creare qualcosa di più solido e stabile.
Bisognerebbe imparare ad ascoltare più profondamente tutto: le esperienze, l'origine del nostro male, il dèmone che ci divora dentro, le parole, anche le più terribili, che sembrano volerci annientare.
Bisognerebbe imparare a chiedere aiuto quando senti che stai per cedere ... a tutti: al Cielo, alla Terra, alle persone che senti possono capire, a quelli che sanno donare e che sono lì proprio perchè tu possa ricevere. Ricevere è difficile per le persone che sono abituate sempre a dare, e non è solo una questione di orgoglio, è un'opzione che per alcuni non sta nell'hard disk della memoria centrale, e probabilmente è anche per quello che è arrivato il terremoto, perchè si possa capire che da soli non siamo in grado di "ricostruire", che per rifare una casa servono tante mani se la vogliamo realizzare nel minor tempo possibile, perchè due mani sole possono anche farcela, ma ci mettono una vita ... se basta!
Qualsiasi cosa accada, continuate a credere, continuate a pensare che deve esserci un senso, continuate a sognare un domani migliore e che dalle fondamenta spaccate, e di questo potete starne certi, i fiori nasceranno comunque, anche a dispetto della vostra negatività, perchè la Vita non resta nel passato ... Lei va sempre avanti!!!
Lucia Aquilù Padovani
Sogna, e ti migliorerai.
Abbi fiducia in te,
perché sai più di quanto tu creda.
Sergio Bambarén
Ci sono periodi della vita in cui tutto sembra andare per il verso sbagliato ... periodi che sembrano interminabili ed insostenibili perchè una serie di "terremoti", ondulatori e sussultori, hanno fatto crollare tutto. Sì perchè, dopo la prima scossa, sono arrivate anche le scosse di assestamento, a cui sei più preparato, a cui credi di saper fronteggiare, ma di cui non calcoli la potenza e saranno proprio quelle che, invece, arriveranno a spaccare le fondamenta...
Sono i terremoti della vita: possono riguardare i sentimenti, il lavoro, la salute, la condizione economica ... spesso colpiscono più di una di queste aree e, anche se non le colpiscono direttamente, creano delle crepe qua e là che rendono pericolante tutto quanto l'edificio "essere umano".
Ecco, in questi momenti, che ciclicamente capitano a tutti nella vita, dovremmo restare saldi nella "fede", che non è una fede religiosa, ma la fiducia nella Vita, che a volte sembra matrigna, ma che in realtà agisce brutalmente solo per insegnarci qualcosa.
E' vero che subito dopo il terremoto tutti quanti veniamo colti dallo smarrimento e dallo sconforto, ma gli sconquassamenti non capitano mai per caso; ogni cosa, anche la più dolorosa, ha sempre un senso, dietro essa c'è sempre una lezione, a volte il sollecito a lasciare qualcosa per ritrovare altro, a volte l'impegno a ricostruire, a volte lo stimolo a credere nelle proprie forze e nelle proprie capacità, a volte un cambiamento che abbiamo osteggiato ma che è indispensabile per il nostro bene.
Allora, dopo le lacrime, la disperazione e anche la rabbia, bisognerebbe saper accogliere perfino il dolore, come parte necessaria di un percorso di crescita, in cui c'è qualcosa da capire e da accettare.
Bisognerebbe continuare a credere in se stessi, nella propria forza, nelle proprie capacità, anche a dispetto delle apparenze e delle picconate che ci possono arrivare dagli altri.
Bisognerebbe insistere nell'immaginare e nel sognare un giorno sereno, in cui tutto sarà capito, in cui avremo constatato che quelle fondamenta erano state costruite davvero sull'argilla o sulla sabbia, e che presto o tardi sarebbero crollate comunque e che non esisteva momento migliore di questo per creare qualcosa di più solido e stabile.
Bisognerebbe imparare ad ascoltare più profondamente tutto: le esperienze, l'origine del nostro male, il dèmone che ci divora dentro, le parole, anche le più terribili, che sembrano volerci annientare.
Bisognerebbe imparare a chiedere aiuto quando senti che stai per cedere ... a tutti: al Cielo, alla Terra, alle persone che senti possono capire, a quelli che sanno donare e che sono lì proprio perchè tu possa ricevere. Ricevere è difficile per le persone che sono abituate sempre a dare, e non è solo una questione di orgoglio, è un'opzione che per alcuni non sta nell'hard disk della memoria centrale, e probabilmente è anche per quello che è arrivato il terremoto, perchè si possa capire che da soli non siamo in grado di "ricostruire", che per rifare una casa servono tante mani se la vogliamo realizzare nel minor tempo possibile, perchè due mani sole possono anche farcela, ma ci mettono una vita ... se basta!
Qualsiasi cosa accada, continuate a credere, continuate a pensare che deve esserci un senso, continuate a sognare un domani migliore e che dalle fondamenta spaccate, e di questo potete starne certi, i fiori nasceranno comunque, anche a dispetto della vostra negatività, perchè la Vita non resta nel passato ... Lei va sempre avanti!!!
Lucia Aquilù Padovani