mercoledì 22 ottobre 2014

Ode alla mia trippa ...

Voglio scrivere un'ode a te, che sei sempre in fermento, che ti gonfi, che brontoli, che sbuffi maleducatamente, che non hai pace e non ne dai, che ti contorci come un serpente ... ma quanta roba ruminerai?
Povera pancia mia, che ti senti anche bruttina, fuori moda, per niente apprezzata e sempre giudicata da me!
Certo che se guardo le antiche sculture, le foto delle mie nonne e anche quella di mia madre mi accorgo che, per millenni, la "trippa" è stata assoluto simbolo di femminilità ... era considerata bellezza, salute e sensualità.
Oggi invece devono essere tutte piatte e compresse, altrimenti son vergognose, tutta robaccia in più da nascondere. E così ... basta che ne hai un po' in eccesso che, giù partono i camicioni, i maglioni larghi ed i vestiti scampanati.
Come stava bene la Venere di Botticelli, che si sentiva bella a tal punto da posar nuda con la sua pancetta, di cui andava fiera!
A differenza nostra, gli uomini con la pancia, fanno tenerezza, o fanno molto "commendatore" ... Quindi, mentre loro vengono chiamati "orsacchiotti", noi veniamo appellate "balene" e, con tutto il rispetto per il mitico cetaceo, non è lo stesso paragone!
Ma la pancia, care signore, è ciò che siamo davvero, è il nostro primo cervello, quello che contiene il nostro inconscio, il nostro intuito, la nostra vera identità e la verità di noi stesse.
La paura, la gioia, l'innamoramento ... sono emozioni che sentite tutte lì, nella pancia, e se la denigrate, schiacciate o canzonate ... denigrate, schiacciate e canzonate voi stesse, la vostra magia e la vostra creatività.
Vogliategli bene alle vostre pance, cambiate la moda, andatene fiere, perchè ci vogliono fare diventare come manichini e lo siamo state abbastanza.
E allora sai cosa? Voglio amarla questa pancia, come non ho mai fatto. Voglio metterla in evidenza senza vergogna, come fanno le donne gravide e se qualcuno mi dovesse dire: "O che sei incinta?", gli voglio rispondere: "Sì, aspetto me e conto di partorirmi libera, felice e senza tanti perchè!"


mercoledì 1 ottobre 2014

ANGELO CUSTODE

Oggi si festeggiano gli "Angeli custodi", figure eteree che ci accompagnano per tutta la vita, in genere, nella nostra totale indifferenza.
Credere di avere un "messaggero", un amico, un compagno che non ti abbandona mai, è un sostegno, è un aiuto che riempie il cuore; è qualcuno a cui puoi sempre rivolgerti quando sei disperato o hai bisogno di un consiglio. 
Oggi come oggi, ormai decaduto a statuina e immagine new age, l'angelo è considerato solo un'illusione, una fantasia infantile, nè più nè meno come le fate e tutti gli spiriti elementari della terra. 
Io credo a tutti ... Credo che esistano degli angeli custodi della Madre Terra che fungono da suoi messaggeri e credo negli angeli custodi di Padre Cielo, con la stessa funzione. 
Credo che non siamo mai soli, anche se ormai ci è stato insegnato che lo siamo, anche se ormai non crediamo più in niente se non a quello che possiamo toccare con mano.
Gli induisti ci insegnano che tutto quello che possiamo vedere è "illusione" e che la realtà sta proprio in quell'"oltre" che è intangibile. E' una scelta ... è sempre una questione di scelte!
Ed io ho scelto di crederci, anche perchè la sento questa presenza e non voglio più negarlo. Quando io sono disposta a sentirlo, lui si fa sentire da me ed è bellissimo.
Per questo oggi vi voglio regalare la mia personale preghiera al mio Spirito Guida ... Spero che vi sia utile.

A te che sei la mia guida
e che ogni giorno mi assisti
io rivolgo questa piccola preghiera.
Tu che puoi entra nel mio cuore
e parlami dell'Amore Assoluto
quello che tu conosci nel profondo,
quello che ti chiede di assistermi.
Spargilo in me come se fossi terra
coltivalo e annaffia di pace la mia coltre arida,
aiutami a togliere i macigni e i sassi
e tutte le erbacce che mi soffocano
affinchè il seme eterno possa fiorire,
affinchè il mio fiore possa sbocciare.
Aiutami ad affondare le radici nella vita
per compiere il mio destino
e per apprendere i segreti dell'Universo
quelli che aiutano ad essere liberi.
Insegnami a farmi Figlia della divinità
che in me palpita vigorosa
perché da sorgente io possa diventare fiume
e da fiume mare
e da mare oceano
per far rinascere infine
la terra e il cielo nell'anima mia.
Cammina al mio fianco e parlami senza sosta
perché io non sono mai stanca di te.
Sostienimi quando cado
portami verso la luce quando è buio
riaccendi il mio fuoco quando mi spengo
e fammi sorridere nel pianto.
A te mi affido,
tienimi per mano
e carezzami con indulgenza
quando mi perdo nel rancore.
Grazie per gli abbracci amorevoli
che elargisci alle mie angosce
grazie per la gioia e la meraviglia,
grazie per la dolcezza e la saggezza
e che questo grazie duri finchè
non ti rincontrerò di nuovo amico mio!